La storia di Bea

Ieri Bea è tornata a scuola dopo un mese e mezzo, in cui si sono succedute tante fatiche, tanto non star bene e una bella quantità di giorni di ospedale. Piano piano siamo rientrati per un a paio d’ore per cercare di farla tornare alla normalità, sapevo che sarebbe stata felice, sapevo che le vogliono bene tutti, ma una cosa è saperlo una cosa è vederlo!

Mi sono messa fuori dalla porta, il momento era solo suo ed ho visto l’affetto sincero ed esplosivo di questi bambini di prima elementare ….
La guardavo orgogliosa, orgogliosa di quel supereroe di mia figlia che andava ad abbracciare i suoi compagni sicura e decisa. All intervallo erano tutti nella sua stanza a giocare con lei….. Io sempre sulla porta. Hanno imparato a conoscerla a non averne paura, hanno fatto domande quando non capivano perché lei è diversa…. E con molta semplicità l’hanno accettata.

Accettata, una parola di una forza mostruosa, una parola sulla bocca di tanti adulti a volte detta in modo così lontano e questi bimbi questa parola, senza neanche conoscerne il significato, l’hanno messa in pratica.

Grazie a tutti quelli che si muovono intorno a questi bimbi, scuola, famiglia. Grazie alle meastre ed educatrici di mia figlia che ci mettono tanto entusiasmo.